COME SI CREANO FALSE NOTIZIE PER SEMINARE IL TERRORE

Nei giorni scorsi innumerevoli testate, soprattutto sul web, hanno veicolato una notizia-shock. Così titolava il 16 agosto, ad esempio, “Italiaonline” di Virgilio.it: “Palermo, ragazza torna da Malta e finisce in terapia intensiva: era positiva al Covid 19 – Una delle ragazze che giovedì scorso erano risultate positive al rientro da una vacanza a Malta , oggi è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cervello”.

Una notizia inventata: bastava fare una semplice verifica, come il mestiere di giornalista dovrebbe insegnare, e si sarebbe scoperto rapidamente che era stata data un’informazione falsa al solo scopo di terrorizzare i lettori e guadagnarsi forse qualche clic sul proprio sito.

L’articolo di Italiaonline

Tutto nasce da un articolo del “Giornale di Sicilia” del 15 agosto, firmato Andrea D’Orazio, che parlava addirittura di un ricovero in Rianimazione all’ospedale Cervello. Qui sotto la pagina web del “Giornale di Sicilia” che rilancia la notizia.

Il lancio del “Giornale di Sicilia”

Poiché nessuna testata dava dati convincenti sulla ragazza, né interpellava medici dell’ospedale Cervello per avere notizie sulle condizioni della stessa, mi è sorto un dubbio: sarà una notizia vera? Allora ho fatto una cosa semplicissima, senza alzarmi dalla scrivania, come qualsiasi giornalista italiano avrebbe potuto e dovuto fare (penso maliziosamente, tra i tanti, ai giornalisti di “La Repubblica” che hanno creato addirittura una iniziativa specifica, “TrUe,” per debellare le fake news dei “negazionisti” e dei “complottisti”): ho inviato una mail di posta certificata alla direzione generale degli ospedali riuniti di Palermo, cui fa capo l’ospedale Cervello, chiedendo se effettivamente risultava una giovane paziente affetta da covid nella loro terapia intensiva. Con grande gentilezza e sollecitudine, la Direzione ha risposto. Ecco qui sotto la loro mail:

Non esiste quindi alcuna ragazza tornata da Malta e ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Cervello. Forse serviva una notizia d’impatto per rafforzare la narrazione di questi giorni che colpevolizza soprattutto i giovani perché sono riluttanti a piegarsi alle nuove forme di lockdown e si cercano comunque capri espiatori tra i cittadini, in vista di possibili difficoltà a gestire ulteriori picchi di contagi da coronavirus. Quante altre notizie inventate, infondate e ingannevoli hanno circolato e stanno circolando in questo periodo di emergenza sanitaria? E che fine ha fatto il giornalismo italiano se non sa verificare le notizie e prende per buono il primo lancio sensazionalistico che circola in rete?